il pescatore di luce - un nuovo monocordo in re
12 ottobre 2024 ore 18:00 – Certosa di Firenze
Il Pescatore di luce nasce dalla consapevolezza che i germogli più autentici nascano tra macerie e abissi e che li vadano pescati per essere nutriti, travasati e trapiantati. Oppure esplorati come le lunghe riftie, barbe rosse che vivono tra le correnti idro termali degli abissi. E’ stato mio nipote Pietro, futuro biologo marino, a confortarmi sulla poliedrica gemmazione degli abissi a migliaia e migliaia di metri sotto la luce del sole, eppure bioluminescenti. Ed è la luce che non si vede, ma riscalda, che il pescatore cerca, per ascoltarne il calore. Timidi luccichii, nella locanda dei lampi oscuri, tra lacerti e frammenti, per cogliere abbrivio e tepore di tremiti, faville, fremiti, fiammelle, scintille. Alla vita degli abissi si abbina la maceria dei nostri giorni. La luce delle barbe rosse abissali e le macerie della guerra. Un Diogene contemporaneo cerca il fuoco del cuore, soffocato dal mosaico della rassegnazione, in tessere interconnesse di piatte estraneità. Chi ha ucciso il fuoco chi ha spento il tumulto del sangue precipitando il cuore tra gli abissi? Il pescatore di luce nasce dalla perizia dii Ceciu du Birtinu, spunsaru, pescatore di spugne debolmente vedente, che pesca a tasto spugne nere nel mare più profondo e oscuro. Sono gli occhi affamati del cuore a condurre il concerto di poesia e ripescare il fuoco del cuore gettato tra abissi germoglianti e macerie putrescenti. Sarà anche una prima assoluta di un nuovo monocordo basso in re con una sola quarta corda di violoncello. Realizzato, come il precedente, dal liutaio Sergio Gistri offre particolare tonalità baritonale ai versi alla mia voce.